Architettura di un sito Web: non è solo una questione estetica

Il destino di un sito Web in termini di visibilità ed efficienza è sancito già dalla posa delle fondamenta: l'architettura deve fin da subito tenere conto della mission dell'azienda per poter influenzare UX e SEO in quella direzione.


Architettura di un sito Web: non è solo una...

Immaginatevi la Basilica di San Pietro accanto a una cascina abbandonata. Non è difficile pensare a dove entrereste. Non solo per l’evidente differenza in termini di maestosità, ma anche per quella in termini di stabilità, logica costruttiva e organizzazione degli spazi. Sono tanti i motivi per i quali una appare più sicura dell’altra. Lo stesso discorso vale per l’architettura di un sito Web. Una struttura ben studiata, innanzi tutto esercita una notevole attrattiva sull’utente: diciamo la verità, quando capita di dover scegliere tra due siti che sembrano offrire gli stessi servizi, ci basiamo sull’estetica. Un’estetica curata comunica fin da subito maggiore fiducia e ci spinge all’interazione; in secondo luogo, un’architettura di un sito Web valida influisce su due aspetti che risultano fondamentali per arrivare alla vendita del prodotto o del servizio: User Experience (UX) e SEO. Vediamo come!

Come l’architettura di un sito Web influenza l’UX

Solo recentemente si è riservata alla User Experience (UX) l’importanza che merita. Non si tratta solo di comunicare una sensazione piacevole all’utilizzatore nel momento in cui interagisce con il sito Web.

Questo aspetto anzi, in termini di armonizzazione dei colori e delle forme è più legato alla User Interface, che dalla UX si differenzia. La vera forza dell’UX è quella di guidare l’utente nella navigazione in modo da rendergli il più semplice possibile arrivare dove vuole.

O meglio, dove vogliamo noi.

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Per vendere un prodotto è necessario che l’intero apparato del sito sia strutturato intorno a questo fine. Ed è qui che l’architettura di un sito Web assume la massima importanza: uno spazio ben costruito è più facilmente fruibile. E fruibilità equivale a immediatezza, facilità di utilizzo e… maggiore probabilità di condurre un visitatore esattamente dove ci interessa che arrivi.

In generale, l’architettura di un sito Web considerata più adeguata è quella ad albero: la pagina principale è il tronco. Da qui si ramificano tutte le categorie e le sottocategorie, tra di loro collegate (in modo il più possibile logico, e qui sta l’abilità dell’UX designer) da rami. Per far sì che i percorsi siano chiari e l’utente non si senta confuso dalla molteplicità di opzioni, il menu principale deve essere il più semplice e chiaro possibile.

Deve spiegare il contenuto del sito attraverso etichette che non lascino spazio ad ambiguità e avere una struttura uniforme.

Il menu ideale prevede non più di otto categorie e massimo tre “gradi di separazione” (o per meglio dire, livelli di profondità) tra ciascuna pagina e la home.

Chiariti questi aspetti tecnici, come possiamo nella pratica agire sull’architettura di un sito Web in modo che divenga UX-friendly? Per iniziare, bastano tre step:

  • Stabilire qual è la nostra mission: solo se si ha chiaro il fine ultimo dell’azienda e, di conseguenza, del nostro sito, sarà possibile costruire uno spazio adeguato;
  • Predisporre i contenuti: una volta fissata una mission, dobbiamo agire sui contenuti. Il modo di porsi verso l’utente sarà funzione dell’obiettivo finale. Da qui verrà stabilito il tono, lo stile e la tipologia dei vari contenuti. La domanda da porsi è: dove voglio che vada lo user quando incontra questo contenuto?
  • Strutturare la connessione tra i contenuti: per rendere la navigazione più agevole è fondamentale che il passaggio da una sezione all’altra del sito sia immediato. Per questo è raccomandabile fare uso di link contestuali (che colleghino le pagine con le rispettive sotto-pagine e i contenuti stessi con quelli dello stesso grado gerarchico) e di link esterni. Questi ultimi devono essere sapientemente scelti anche in base a un intento di ottimizzazione, come vedremo più avanti;

L’architettura di un sito Web incide in primis sulla UX: una struttura valida incentiva l’utente all’interazione e lo porta dove vogliamo condurlo. Per questo è fondamentale che prima di costruire un sito sia chiara la mission dell’azienda!

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Home Sweet Home: lo step 0 dell’architettura di un sito Web

In informatica si inizia a contare… dallo 0. E qual è lo step 0 per chiunque voglia costruire un buon sito Web? Beh, costruire una buona home page.

Il mare del Web è pieno di pesci, pieno di nuovi lidi d’approdo qualora non si sia soddisfatti di quello trovato. L’utente che non rintracci già dall’home page quello di cui ha bisogno, non esiterà a passare oltre.

Per questo motivo la nostra vetrina, il biglietto da visita dell’intero sito, deve essere prima di tutto semplice, intuitiva e fruibile.

Oltre a rispettare i principi base dell’UX, i punti chiave affinché abbia queste caratteristiche sono:

  • Avere fin da subito chiara la propria USP (Unique Selling Proposition) e trasmetterla all’utente: condizioni a contorno di questa situazione sono l’utilizzo di una grafica adeguata (in termini di colori ed elementi in primo piano) e l’eliminazione degli elementi di distrazione. L’attenzione dello user deve essere catturata in meno di 5 secondi ed essere portata esattamente dove vogliamo che vada;
  • Facilità di reperimento del prodotto e Call To Action: un potenziale cliente non deve vagare in lungo e in largo per poter comprare quello che offriamo. Il prodotto deve essere facilmente raggiungibile e acquistabile. In questo senso non c’è niente di meglio di una Call To Action ben studiata che trasporti l’utilizzatore nel luogo giusto per farlo;
  • Facilità di individuazione dei contatti: sono informazioni che aumentano il senso di fiducia dell’utente verso la nostra azienda. Anche queste, dunque, devono essere facilmente rintracciabili;

La prima cosa da curare nell’architettura di un sito Web è l’home page: il biglietto da visita dell’intero spazio. Una home di qualità deve riuscire a coinvolgere l’utente in meno di 5 secondi, invogliandolo all’acquisto e dandogli occasione di effettuarlo nel modo più semplice possibile.

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Come l’architettura di un sito Web influenza la SEO

Anche Google ha il suo modo di pensare: prima di agevolare un sito nella SERP (Search Engine Result Page), lo deve comprendere.

Esistono infatti delle piccole spie della grande G, i crawler, che giornalmente solcano i mari del web e scansionano ogni sito esistente, pagina per pagina, al fine di riproporlo agli utenti.

Le keyword rivestono quindi un ruolo cruciale, ma devono essere utilizzate in modo appropriato: i motori di ricerca riconoscono sì le parole chiave premiando i siti che ne fanno più uso, ma nello stesso tempo tentano di rintracciare una connessione tra le keyword e i contenuti. Agevolano quindi l’interazione tra questi due aspetti. È quindi interesse primario di un qualsiasi SEO Expert che l’architettura di un sito Web si concentri su due fronti:

  • Scelta oculata delle Keyword: in base a quello che si intende vendere si individuano le parole chiave su cui strutturare non solo i singoli contenuti, ma l’intero sito. La scelta dipende sia dalle finalità di vendita, che dall’intento di ricerca degli utenti che più utilizzano le parole selezionate;
  • Organizzazione logico-semantica delle informazioni: proprio a fronte delle capacità analitiche di Google, è fondamentale che nell’architettura di un sito Web sia prevista un’organizzazione logica delle informazioni, che devono essere suddivisibili in gruppi e categorizzabili.
    In questo modo sarà più facile per i motori di ricerca ricostruire la connessione tra singolo contenuto e keyword per associazioni semantiche. In ogni caso, proprio per non disorientare Google o chi per lui, la strategia migliore rimane quella di seguire una linea, un tema principale che non crei dispersività;
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Sempre a proposito della necessità di categorizzare e di suddividere in gruppi logici i contenuti, un’ultima osservazione è riservata ai link. Affinché un link appaia rilevante “agli occhi” di un motore di ricerca, deve trovarsi sullo stesso piano logico dell’argomento trattato dal sito o dal contenuto.

Se i link inseriti in questo articolo riguardassero patatine fritte e surf, quando la tematica principale del testo è l’architettura di un sito Web, Google potrebbe aversela a male. E non vogliamo certo indisporre il King della ricerca online.

Per essere efficiente a livello di SEO (Serach Engine Optimization) l’architettura di un sito Web necessita di un’accurata scelta della keyword. Le parole chiave devono essere legate agli obiettivi del sito e trovarsi in correlazione con i contenuti, e un’organizzazione delle informazioni, soprattutto dal punto di vista semantico.

Conclusioni

L’architettura di un sito Web potrà forse sembrare un mero fattore estetico. Si tratta in realtà di un aspetto che ha ripercussioni profonde sull’utilità stessa dello spazio digitale, incidendo notevolmente sui due aspetti che determinano la riuscita dell’investimento nel World Wide Web: UX e SEO.

La prima è influenzata dalla struttura del sito per quanto riguarda la guida dell’utente nella navigazione: meglio è pensata l’architettura del sito (e questo si intreccia profondamente con mission e USP), più sarà facile l’interazione per lo user. Soprattutto, un sito ben costruito porterà il visitatore esattamente dove vogliamo che arrivi.

Architettura e SEO invece si influenzano reciprocamente per quanto riguarda la scelta delle keyword. Solo conoscendo l’obiettivo finale del sito, infatti, è possibile strutturare il sito attorno alle keyword che meglio si adattano allo scopo.

Deve però esserci una logica anche nel modo in cui queste keyword sono inserite nel contesto. Devono esistere connessioni semantiche tra le parole chiave e i contenuti affinché un sito venga premiato da Google.

Anche Google ha il suo modo di pensare dopo tutto, e va assecondato per il bene della SERP.

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