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Scadenza del supporto per Windows 7: che motivo hai di rischiare?

Ci avevano avvertiti da tempo: avete giocato d'anticipo sulla scadenza del supporto di Windows 7? Se no, ecco perché dovreste farlo.


Scadenza del supporto per Windows 7: che...

Vi ricordate il nostro avvertimento sulla scadenza del supporto per Windows 7? No? Non avete sincronizzato i calendari?

Come spesso succede nella vita, dieci anni di relazione non assicurano il “per sempre”. È così anche (e soprattutto) per il mondo informatico.
Microsoft infatti già da tempo ha annunciato che a partire dal 14 gennaio 2020 Windows 7 verrà abbandonato a sé stesso.
Anche il supporto Extended (qui le informazioni sulle varie tipologie di supporto esistenti) giungerà al termine.

Questo significa che non verranno più forniti aggiornamenti di sicurezza. Addio patch del martedì (anche per la correzione di vulnerabilità). Addio servizio clienti e assistenza tecnica. A partire da questa data, infatti, Microsoft taglierà anche questo tipo di prestazioni. Come già accaduto lo scorso luglio a SQL Server, questo sistema operativo è ormai considerato obsoleto dalla casa madre che, come dichiarato negli articoli dedicati, vuole concentrarsi su tecnologie più recenti e nuove esperienze.

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Cosa fare dunque all’alba della scadenza del supporto per Windows 7?

Il consiglio che la stessa Microsoft dà ai propri utenti è quello di passare a un sistema operativo più recente, Windows 10. La transizione può essere condotta tranquillamente senza perdere alcun dato, usufruendo del cloud One Drive.
Il sistema operativo di destinazione inoltre garantisce un livello di sicurezza superiore con continui aggiornamenti di Windows Defender (antivirus) e del firewall di sistema. Fornisce anche servizi aggiuntivi come il parental control per la navigazione dei più piccoli o la geolocalizzazione del dispositivo in caso di furto.

Fino al 29 luglio 2016 la casa madre ha concesso a titolo gratuito l’aggiornamento del sistema operativo a Windows 10. Ad oggi è necessario acquistarlo e installarlo su dispositivi che lo supportino oppure, in caso di incompatibilità, procedere a sostituire il proprio PC.

Per quanto riguarda i sistemi Windows 7 Embedded, ovvero tutti quei software progettati per uno scopo preciso e non riprogrammabili dall’utente (ad esempio bancomat, casse self ai distributori di benzina, POS ecc) le date di scadenza potrebbero variare.
Windows Embedded Posready 7 ad esempio, non riceverà più aggiornamenti dal 12 ottobre 2021.

Si avvicina la scadenza del supporto per Windows 7. Gli utenti sono già stati allertati da tempo. A partire dal 14 gennaio 2020 Microsoft non fornirà più aggiornamenti di sicurezza per questo sistema operativo. Cosa fare? Aggiornare a Windows 10.

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Prolungare l’utilizzo del sistema dopo la scadenza del supporto per Windows 7: cosa può succedere?

Al di là dell’evidente salto di qualità dovuto all’impiego di tecnologie più avanzate, quello che deve fare riflettere sulla necessità di abbandonare Windows 7 è il rischio di esporre il proprio sistema a minacce esterne.

Le patch fornite settimanalmente da Microsoft hanno lo scopo di correggere le vulnerabilità che emergono durante l’impiego dei vari software. La loro sospensione può aprire le porte a malware e ransomware.
Soprattutto se il pc che supporta il sistema operativo fa parte di una rete. Un network aziendale, per esempio. A partire da un solo dispositivo, infatti, un virus può propagarsi a macchia d’olio fino a inghiottire l’intero sistema informatico.

I rischi che accompagnano la scelta di non aggiornare il proprio sistema operativo in vista della scadenza del supporto per Windows 7 sono più che concreti. Tuttavia Microsoft non può imporsi sui propri utenti. Perciò dopo il 14 gennaio 2020 non assisteremo all’autocombustione degli hardware che ospitano il sistema, né all’oscuramento degli schermi. Chi non passerà a Windows 10 potrà continuare a utilizzare la versione precedente a proprio rischio e pericolo.

Potete sperare in un qualche rilascio straordinario. Nel 2017 Microsoft rilasciò una patch non prevista per Windows XP, Server 2003 e Vista a causa della diffusione virale di WannaCry. Uno scenario del genere, però, significherebbe essere di fronte a una minaccia che sta facendo una vera e propria strage informatica. Potete allora rifugiarvi nella convinzione che l’utilizzo di un browser aggiornato all’ultima versione renda più sicura la navigazione.

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Alcuni di loro infatti rimarranno disponibile per qualche tempo anche dopo la scadenza del supporto. Ovviamente si intende qualsiasi browser tranne Internet Explorer: essendo quest’ultimo una componente di Windows segue il ciclo vitale del sistema operativo. Si tratta in parte di un’osservazione corretta: utilizzare un browser aggiornato riduce la superficie d’attacco.

Rimane però il fatto che si tratterebbe di manovre di emergenza dalla vita molto breve. Tra l’altro per assicurarsi una reale schermatura da minacce esterne, dovremmo agire sulla limitazione quasi totale delle connessioni in uscita dal sistema. Dovremmo aprire le porte all’esterno solo per compiere azioni indispensabili allo svolgimento delle attività di base del pc.

Considerando anche la possibile incompatibilità di futuri software nei confronti di un sistema ormai obsoleto, la domanda nasce spontanea. Vale veramente la pena di blindarsi dietro mura che sono comunque destinate a crollare nel breve periodo?

A voi (i posteri non sapranno nemmeno che è esistito un “Windows 7”) l’ardua sentenza.

Rinunciando alla sostituzione di Windows 7 si offre il fianco all’attacco da parte di minacce esterne. Questo, nel caso in cui si abbia a che fare con un network, può minare la sicurezza dell’intera rete.

Conclusioni

Il 14 gennaio 2020 è una data da segnare sul calendario: in questa giornata è infatti fissata la scadenza del supporto per Windows 7. Microsoft, ormai interessata a nuove tecnologie e applicazioni, non fornirà più aggiornamenti di sicurezza per il sistema. La scelta consigliata è quindi quella di passare al sistema operativo successivo: Windows 10. Per il predecessore infatti, non esisterà più nemmeno il servizio clienti.

Cosa succederà dopo il 14 gennaio? Windows 7 sarà ancora utilizzabile. Ne risulterà però molto rischioso l’impiego, che offrirà facile ingresso a minacce di vario genere.

C’è una sola domanda da porsi: perché rischiare?

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