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“4 trick” per un Copywriting vincente nelle Ads di Facebook

Il copywriting è il tuo alleato più grande alleato nelle Facebook Ads: dire la cosa giusta nel modo giusto è possibile, attraverso questi 4 semplici e accattivanti trick!


“4 trick” per un Copywriting...

Nel lavoro, un po’ come nella vita in generale, non è sempre facile sapere cosa dire, come dirlo e quali parole utilizzare: quando si parla di copywriting su Facebook Ads le cose si complicano ulteriormente.

Il copywriting non è una professione così scontata, richiede una grande capacità di adattamento alle varie situazioni e una buona padronanza nell’utilizzo della lingua e della scrittura. Il copywriter entra nell’ottica dello strumento che utilizza (in questo caso Facebook), per aderire e adattarsi alle esigenze del Social.

Fare copywriting per l’advertising richiede una certa competenza oltre che il rispetto di alcune regole che determinano, secondo gli algoritmi dei social, l’approvazione o meno delle ads e delle inserzioni. In presenza di regole si pensa sempre che la creatività possa venire meno, in realtà non è così. Se interpretate correttamente non rappresentano per forza un limite per le proprie Facebook Ads: a volte basta guardare le cose dal giusto punto di vista.

Mettersi nei panni di Facebook: Copywriting e User Experience

Parlando di copywriting possiamo partire da questa interessante analogia:

Partiamo dal presupposto che più tempo si passa su Facebook più le Ads riusciranno a monetizzare, più l’utente si sente a suo agio, migliore sarà la sua “User Experience” di conseguenza resterà sulla piattaforma per più tempo. Insomma un domino di elementi che devono essere nella posizione corretta per funzionare all’unisono.

Immaginiamo ora che Facebook sia una “tavola calda”.

Gli utenti sono i clienti che girano per il locale e consumano (contenuti) e intrattengono relazioni. Ad un certo punto un gruppo di ragazzi entra nel locale e si avvicina ai clienti per cominciare delle conversazioni scomode con i clienti, tipo:

“Non ti senti imbarazzato dal tuo aspetto fisico?” oppure: “Ti capisco, immagino sia difficile trovare dei vestiti che coprano le tue maniglie dell’amore!”.

I clienti, che prima si stavano godendo il loro soggiorno alla tavola calda, ora si sentono immediatamente a disagio. Stavano vivendo una bella giornata ed ora invece non riescono a smettere di pensare ai loro problemi, creando così un brutto clima di fondo.

Se questa cosa dovesse succedere nel tuo locale, molto probabilmente non ci metteresti molto a buttare fuori queste persone. Questa reazione sarebbe inoltre giustificata dal fatto che, se non si interviene tempestivamente, il tuo locale potrebbe essere etichettato come poco confortevole. A tal proposito non serve certo ricordare quanto la reputazione sia importante nell’ambito web.

Facebook, non è un ambiente così diverso da quello sopra descritto. I clienti della tavola calda rappresentano gli utenti, mentre le persone che li importunano sono le Facebook Ads. Se le persone non si sentiranno a proprio agio, non torneranno sulla piattaforma. Il business delle aziende, quindi, in uno scenario di questo tipo non può che risentirne.

Gli equivoci del mestiere

Chi si occupa di web marketing e copywriting molto spesso si dimentica di essere su un terreno ambiguo. Quando si lavora sul proprio sito internet si gioca in casa, un terreno che conosciamo e che ci permette di gestire meglio le situazioni e i comportamenti degli utenti. Se si parla invece di un ambiente social, come ad esempio Facebook, le cose cambiano.

Gli atteggiamenti degli utenti sono diversi, per questo la versatilità è una caratteristica fondamentale per chi si occupa di copy o più in generale di marketing. Insieme alle attitudini delle persone deve cambiare anche l’Advertising, soprattutto se tocca temi sensibili o particolarmente delicati.

In tutto questo le strategie di copywriting giocano un ruolo fondamentale. Tutto si può dire, dipende solo dal modo in cui viene detto anche per quanto riguarda Facebook Ads. Quando si scelgono accuratamente le migliori parole e le si ordinano nel modo più efficace, per informare, per argomentare, per porre interrogativi, la comunicazione non racconta qualcosa, diventa la cosa stessa.

4 trick per un Copywriting intelligente nelle Facebook Ads

Per evitare di porsi in modo aggressivo e dare un tono accusatorio alla propria comunicazione, bisogna maneggiare il testo con cura e catturare con delicatezza l’utente. Non si deve pensare solo a vendere il prodotto, bensì presentare la possibilità di prendere parte al tuo programma come un’opportunità vantaggiosa. Mettere quindi il prodotto o il servizio sotto una luce diversa.

1. I tuoi servizi sono le esigenze dell’utente

Questo atteggiamento di cura e attenzione va mantenuto durante tutta la comunicazione. Si possono ad esempio presentare le caratteristiche e i vantaggi della tua offerta come requisiti che il cliente deve voler raggiungere.

In alternativa (sembrerà scontato, ma non lo è), si possono descrivere i risultati che la tua azienda, il tuo prodotto o servizio fornirà, senza per forza prendere in causa o additare nessuno.

Certo parlare solo di sé non è una pratica che gode di buona fama, il risultato potrebbero essere esclamazioni esagerate e troppo autoreferenziali. Piuttosto di spingere l’utente a fare qualcosa dicendo ad esempio: “Risolvi i tuoi problemi di irritazione della pelle con la crema X”, potresti descrivere la cosa come una “Crema emoliente per le irritazioni della pelle”.

2. Non puntare il dito, utilizza esempi nei i quali si possono riconoscere

Un’altra buona tecnica per evitare toni accusatori o errori grossolani su Facebook è riferirsi a delle persone tipo. Spostare quindi l’attenzione su un soggetto terzo che ha il compito di farsi carico delle frustrazioni o delle preoccupazioni del soggetto a cui ti riferisci in realtà. Riferirsi al tuo pubblico in generale può ridurre il senso di disagio delle persone che non si sentiranno più le uniche ad avere quel problema.

Se parlo come prima di problemi di tipo medico, magari imbarazzanti, posso descrivere il mio target di riferimento ponendomi in questa maniera: “Manuela si sente a disagio a causa della sua irritazione alla pelle…”. In questa maniera nessuno è stato accusato, infastidito o preso in causa in maniera diretta. Le persone interessate si avvicineranno al tuo prodotto perché si sentiranno vicine a quella problematica e si riconosceranno nella “persona tipo” menzionata.

3. Dai le informazioni necessarie, ma lascia un leggero velo narrativo

Se invece non ci si volesse riferire agli interessi degli utenti in maniera più specifica, si può puntare ad un approccio più educativo. Dando informazioni, dati e statistiche su quello che concerne il tema d’interesse. Attenzione però, su Facebook, ad essere troppo scientifici, si rischia di annoiare l’utente, per questo motivo dopo aver fornito le informazioni principali si deve stimolare un’azione.

Lasciare quindi delle parti narrative, che incuriosiscono l’utente e che lo spingano a volere più informazioni, possono stimolare il suo interesse. Queste informazioni possono anche riferirsi alle caratteristiche del prodotto o servizio offerto.

Se si parla, ad esempio di pubblicizzare un’azienda di servizi online potremmo incuriosire l’utente dicendo: “Più del 35% delle persone acquista almeno tre prodotti online alla settimana. Come puoi sfruttare questo trend? Scopri come in poche semplici mosse: clicca qui sotto per saperne di più!”

4. Usa termini positivi, evita termini con significati negativi

Abbiamo capito che riferirsi direttamente al lettore attraverso le proprie Facebook Ads è un’arma a doppio taglio. Potrebbe infatti risultare come un metodo aggressivo. Nel caso però fosse proprio questa l’intenzione, si dovrebbe cercare di utilizzare termini “positivi”.

Invece di dire: “Elimina le irritazioni della pelle”, si potrebbe dire: “Proteggi la tua pelle da irritazioni”. Volendo si possono anche utilizzare termini che restino sul vago, e che possano essere interpretati con dei significati aggiuntivi (sempre restando in linea con il settore di riferimento).

Se ad esempio si dicesse: “Non vuoi più saperne di creme emollienti e oli idratanti? Nel prossimo articolo alcuni piccoli suggerimenti per prendersi cura della propria pelle!”. in questo caso si è creato un contesto dove non si specifica il problema; si dà invece modo di accogliere più interpretazioni della frase, restando però sempre coerenti con le esigenze dell’utente.

Se ci si pone nel modo giusto il copriwriting non ha limiti!

Le sfide che la rete ci pone ogni giorno sono moltissime, a volte risulta difficile adattarsi con la stessa rapidità con cui le cose cambiano. Anche i meccanismi di fruizione delle pubblicità cambiano costantemente insieme ai loro utilizzatori, rendendo sempre più difficile questo lavoro.

Evitare di prendere direttamente in causa i lettori, utilizzare parole non aggressive, dare informazioni e incuriosire il cliente sono tecniche che, se pur interpretate e riadattate, hanno sempre la loro efficacia. Un mix corretto di parole e sintassi permette di scrivere annunci e fare advertising in maniera efficace.

Ogni parola ha le sue conseguenze, come anche ogni silenzio, e se è vero che non si può non comunicare, allora è meglio imparare a farlo bene!

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