Contenuto di valore? Te lo spiego in tre parole
Contenuto di valore sembra essere la parola chiave per una buona riuscita di una campagna di acquisizione di clienti. Ma cosa significa precisamente? Beh, lo si spiega... in tre parole!
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Contenuto di valore sembra essere la parola chiave per una buona riuscita di una campagna di acquisizione di clienti. Ma cosa significa precisamente? Beh, lo si spiega... in tre parole!
Uno dei temi più battuti sul Web riguarda come ottimizzare una landing page affinché generi il numero maggiore possibile di conversioni. Prima di arrivare a questo step però è necessario in realtà porsi un’altra domanda: che tipo di landing page devo generare?
Qual è la prima domanda da porsi quando si parla di come rivolgersi al proprio pubblico? Beh, innanzi tutto quanto capiranno di ciò che stiamo dicendo loro. Determinare il grado di consapevolezza dei propri prospect è fondamentale per strutturare la giusta strategia promozionale.
Nei primi anni 2000 Messenger (MSN) era una creatura Windows, una live chat fatta di trilli ed emoticon animate dal dubbio gusto estetico. Oggi ha ceduto il nome a un’applicazione. Facebook Messenger con l’antenata condivide solo (parte) del titolo e la finalità di permettere comunicazioni in tempo reale. Ma se ti dicessi che oltre all’estetica delle emoticon l’evoluzione del Web ha interessato anche le vendite e che anche una chat potrebbe essere un tuo grande alleato?
La conoscenza dell'algoritmo di Instagram può essere un ulteriore strumento per aumentare il proprio seguito. Ti può aiutare a compiere delle semplici mosse, valide per aziende e privati, che possono cambiare notevolmente la natura delle interazioni che si creano col tuo profilo. Provare per credere!
L’indicizzazione su Google non richiede lo sforzo di lettura dei fondi di tè che molti credono, né il tempo passato a cercare scappatoie per ingannare il motore di ricerca. Richiede in primis la conoscenza del meccanismo secondo cui Google opera e in secondo luogo, non per ordine d’importanza, la necessità di puntare in una precisa direzione: quella di massima qualità del contenuto nei confronti dell’utente.
Lo spasmodico tentativo di riabilitazione di Facebook agli occhi degli utenti continua. Dopo gli scivoloni degli ultimi anni in tema di privacy e gestione dei dati, Zuckerberg si sta davvero impegnando per riguadagnare la fiducia del suo pubblico. La novità riguardo la trasparenza è la Facebook Ad Library. Ma sai cos’è interessante? Puoi sfruttarla per il tuo business!
Il destino di un sito Web in termini di visibilità ed efficienza è sancito già dalla posa delle fondamenta: l'architettura deve fin da subito tenere conto della mission dell'azienda per poter influenzare UX e SEO in quella direzione.
Ransomware? Un morbo italiano. In aumento infatti i casi di e-mail phishing specificatamente indirizzati alla nostra penisola. Il nemico si nasconde sotto la falsa identità dell’Agenzia delle Entrate e colpisce tramite un canale generalmente considerato affidabile e riservato alle comunicazioni ufficiali: l’indirizzo e-mail PEC.
Nati tra il 1980 e il 2000, i millennials si configurano come una categoria molto dura da portare all'acquisto. Prediligendo l'emotività al valore effettivo del prodotto, l'esperienza degli altri a uno slogan interessante, rapportarsi con la Generazione Y è una vera e propria sfida.
Contenuto di valore sembra essere la parola chiave per una buona riuscita di una campagna di acquisizione di clienti. Ma cosa significa precisamente? Beh, lo si spiega... in tre parole!
Ormai è un dato assodato che se si vuole portare beneficio al proprio business si debbano produrre contenuti che puntino a coinvolgere gli utenti.
Contenuti qualsiasi? Certo che no! Contenuti di valore.
È una regola aurea, come il dover aspettare tre ore prima di fare il bagno dopo mangiato o il chiudere un occhio se una cibaria caduta sul pavimento viene raccolta entro i primi tre secondi (obbligatorio in questo caso è il “soffio disinfettante”).
Ma cosa significa precisamente l’espressione “contenuto di valore”? Qui le certezze scolpite nella pietra si fanno da parte e lasciano spazio alla libera interpretazione. Si va nel campo delle ipotesi, nessuna regola precisa. Come sempre succede per le cose importanti.
Come fare dunque? Beh, contenuto di valore non sarà forse una voce citata dal dizionario, ma ci sono tre concetti che racchiudono gli aspetti fondamentali per produrne uno.
Sono parole chiave stavolta non finalizzate alla visibilità su un motore di ricerca, ma a delineare il profilo del post ideale. Sono le tre cifre del valore!
La prima questione su cui puntare l’attenzione se si vuole produrre un contenuto di valore, è la sua utilità.
Questo concetto ha una valenza trasversale: ciò che proponiamo deve risultare vantaggioso sia per il nostro pubblico, che per il nostro business.
Da una parte l’utente deve sentirsi arricchito dal contenuto con cui viene in contatto, quindi ci deve essere una riflessione a monte su quelli che potrebbero essere argomenti di interesse. Semplice esempio: se la nostra attività è B2B, il tono e gli argomenti affrontati avranno un grado di approfondimento e un grado di complessità ben diverso rispetto a quelli pensati per il B2C; dall’altra dobbiamo riuscire a conciliare la necessità di soddisfare il pubblico, e l’obiettivo finale del nostro business.
Non dimentichiamo che blog, newsletter, webinar, pdf e qualsiasi altra entità che possa essere definita contenuto di valore, è un mezzo per arrivare a un fine. Mai perdere di vista la mission dell’azienda!
Un contenuto di valore non può prescindere dall’utilità: deve risultare valido per gli utenti, affinché ripongano fiducia nel marchio, e deve esserlo anche per il business, in modo che si avvicini sempre più al proprio obiettivo.
La concretezza nel caso di contenuto di valore si esplica su più fronti:
Il contenuto di valore deve puntare a esaurire in modo soddisfacente l’argomento trattato, in modo che l’utente lo veda come una risorsa unica rispetto a ciò che propongono i competitor. E deve farlo in modo da risultare credibile, citando fonti e riportando i dati di riferimento.
Ultimo ma non ultimo: ricordarsi che stiamo producendo materiale per il popolo del Web. Tutto ciò che è scritto nei punti precedenti perde completamente di senso se viene messo in secondo piano il mezzo utilizzato per comunicare.
Siamo su Internet e gli utenti hanno comportamenti ben precisi che vanno necessariamente a incidere anche sulle modalità secondo cui dobbiamo strutturare questo contenuto di valore.
Per chi ama esprimersi con la parola scritta l’idea che un proprio testo venga letto frettolosamente, che spesso non venga finito e che si vada per “punti salienti” è una pugnalata al cuore. L’idea di dover scrivere frasi brevi e lineari è una sofferenza.
Ma la realtà va affrontata: la maggior parte degli utenti del Web usa gli articoli proposti per pura consultazione.
Li affronta in iperlettura, alla ricerca di quello di cui ha bisogno.
Scannerizza, nel vero senso della parola, il testo leggendone solo alcune porzioni. Secondo un caso studio portato avanti dal Nielsen Norman Group, il 79% degli utenti assume proprio questo comportamento, mentre solo il 16% legge parola per parola.
Questo fatto, in combinazione con l’attitudine a memorizzare meglio contenuti visivi, porta a una naturale conseguenza: per spiegare un concetto o riportare un’idea è meglio ricorrere a contenuti grafici.
L’infografica 2019 di Social Media Today mostra proprio questo.
I marketers hanno appurato come l’impiego di contenuti visivi abbia inciso positivamente sul risultato complessivo delle loro campagne. In particolare, secondo le statistiche, il 40% di loro afferma di aver ottenuto le migliori prestazioni dalle infografiche, seguite da video e presentazioni.
Riassumendo: un contenuto di valore deve essere facilmente fruibile. Stando a quanto dimostrato dagli studi effettuati, per essere considerato tale deve:
Ultima caratteristica del contenuto di valore: fruibilità. Detto più semplicemente, si deve puntare alla leggibilità di quanto produciamo. Questo significa sia servirsi di contenuti visuali, in generale di più facile comprensione per l’utente, sia formattare gli articoli in modo che sia più facile per l’occhio del lettore coglierne i punti salienti.
Il Web concorda sul fatto che per favorire l’engagement degli utenti nei confronti di un qualsiasi business, si debbano produrre contenuti di valore. Questo concetto, sempre troppo poco approfondito, può essere riassunto in tre termini (nel vero senso della parola):
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