3 Tips per orientarsi nella Giungla di Instagram

Quando postare, cosa postare, quali risultati si sono ottenuti? Queste sono le tre domande che si pone chiunque debba intraprendere una campagna marketing su Instagram. Ecco le risposte!


3 Tips per orientarsi nella Giungla di...

Da tempo ormai la gestione dei social è divenuta una materia di studio.
Il Web per quanto sembri anarchico e ingestibile, è in realtà un caos ordinato in cui vigono regole ben precise… come la Giungla di Jumanji.
Serve quindi una bussola, un modo per orientarsi. Bisogna sapere come agire nei confronti degli utilizzatori, animali selvatici di cui non sempre è possibile prevedere la reazione, e come reagire agli input esterni.

È quindi comprensibile lo smarrimento di chi, magari da PMI, si affaccia al mondo del marketing online, in particolare del social media marketing. Bisogna capire quali sono le strategie migliori, e una volta fatto ci si rende conto che quello che funziona su una piattaforma non si addice ad un’altra.

Questo perché ogni social segue meccanismi diversi e ha un pubblico diverso.
E se Facebook è sicuramente più documentato dal punto di vista del marketing e sembra più accessibile perché fruito da utenti di più fasce d’eta, Instagram rimane spesso un mistero insondabile per l’azienda alle prime armi.

Instagram si rivolge a un pubblico (principalmente) giovane, quello dei millennials, e per questo motivo segue sviluppi diversi dal social più longevo del Web. Le domande da porsi per ottenere buoni risultati su questo canale sono però le stesse:

  1. Quando postare;
  2. Cosa postare;
  3. Quello che ho fatto è stato utile?

Ogni social ha le sue regole, quelle di Instagram possono apparire astruse per chi si affaccia al mondo del marketing online. Ma le logiche per vincerle, seguono 3 semplici domande.

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Instagram: posto o non posto? E quando lo posto?

Innanzi tutto c’è da chiedersi perché sia importante pubblicare i contenuti al momento giusto. La risposta è molto semplice: il successo del tuo profilo social, dipende dall’algoritmo di Instagram. La mente di tale entità soprannaturale somiglia molto più a quella maschile che a quella femminile: è semplice e facilmente interpretabile.
Proprio per questo, l’algoritmo premia i post che generano più engagement. In particolare quelli che lo fanno entro la prima ora dalla pubblicazione.

A questo punto è chiaro il motivo per cui l’orario di pubblicazione debba essere scelto con cura.

Il Web pullula di consigli in proposito, di formule magiche recanti come risultato la fascia oraria migliore. La verità è che tutto dipende dal target di riferimento. Su Instagram, la scelta del momento migliore non può prescindere dall’analisi dei followers. Cosa ti interessa sapere di chi ti segue? Principalmente:

  • Fascia d’età
  • Posizione geografica

Questi due elementi sono il punto di partenza per decidere il quando. Infatti, se il tuo pubblico è costituito per lo più da professionisti, è sconsigliabile pubblicare in orari d’ufficio. Se ti rivolgi a giovani e giovanissimi, sicuramente sarà più produttivo pubblicare il pomeriggio… soprattutto nell’orario in cui dovrebbero studiare!

Stesso discorso per la posizione geografica: sapendo quali sono le zone da cui il profilo della tua azienda è seguito maggiormente, potrai regolarti con il fuso orario.

Tutte queste informazioni chi ce le dà? Un qualsiasi strumento di analisi dei dati, compreso quello fornito direttamente dal social.

Quando postare su Instagram? La risposta dipende dai followers. Sapere la fascia d’età prevalente del tuo target e l’ubicazione geografica, ti aiuterà a capire quali siano i momenti migliori per comunicare.

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Instagram: posto o non posto? E che cosa posto?

Al secondo interrogativo è difficile rispondere compiutamente, perché ovviamente il contenuto specifico dei post è strettamente legato al brand e al tipo di azienda che lo propone.

Ci sono però delle possibilità offerte da Instagram che possono costituire un utile spunto per chi voglia intravedere un sentiero nella selva fitta di cui parlavamo prima. Eccoli di seguito!

a. Fare un tuffo nel mare degli influencer marketing

Insieme all’affiliate marketing ti cui abbiamo già parlato in precedenza, l’influencer marketing è una modalità promozionale che sta prendendo sempre più piede nel mondo di Instagram. Collaborazioni e sponsorizzazioni, almeno nei confronti della Generazione Y, hanno quasi sostituito le pubblicità tradizionali. Come puoi sfruttare questo trend?

  • Ripostando contenuti di utenti.
    In generale, riproporre contenuti altrui relativi al proprio marchio è una mossa vincente. Se poi lo si fa con video, storie o foto proposte da influencer, la possibilità di aumentare il traffico sul proprio profilo aumenta notevolmente.
    Infatti il famoso algoritmo di Instagram che (ricordi?) premia l’engagement, tiene in considerazione il fatto che l’interazione con il profilo avvenga da parte di utenti con largo seguito. I post così proposti possono poi essere utilizzati sul profilo della tua azienda come tutorial o come video informativi sulle funzionalità dei prodotti del tuo business, basti pensare alle operazioni proposte da più o meno note aziende di makeup;
  • Lasciando il pubblico col fiato sospeso.
    L’idea è quella di servirsi di contenuti che preannuncino l’uscita di un nuovo prodotto, dando agli utenti indizi e fissando un giorno e un orario in cui il grande segreto verrà rivelato.
    Possono essere post veri e propri che ne mostrino alcuni dettagli, possono essere Instagram Stories. Anche in questo caso avere a disposizione un profilo molto seguito che veicoli la suspance, può amplificare gli effetti della campagna;
  • Con l’uso di Shoppable Posts.
    Instagram Shopping (IG Shopping)
    è una nuova funzionalità del social da poco disponibile anche in Italia. Grazie a questa feature è possibile associare a un post un tag cliccabile che ne consentirà l’acquisto immediato, senza dover abbandonare la pagina. Ecco un’idea: e se questi shopping post venissero proposti, oltre che in post originali dell’azienda, anche nei repost di cui abbiamo parlato nei punti precedenti?

Attenzione però!
Molte aziende stanno adottando la politica del “basta che se ne parli”. Sicuramente quando si tratta di collaborazioni, è sempre bene affidarsi a persone che conoscano i prodotti e che godano di credibilità nel campo in cui operano.
Un po’ come si fa con ogni altro professionista che entri in collisione con il nostro business.

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b. Sfruttare la potenzialità “televisiva” di Instagram

Instagram, in quanto social prettamente visivo, sta cercando di sfondare in un ambiente monopolizzato da canali come la TV o colossi dello streaming come Netflix. Ci ha così fornito alcune funzionalità più che utili a te e alla tua azienda per ottenere più seguito. Quali sono?

  • Dirette. Uno dei modi migliori per indurre l’engagement.
    Il contenuto della diretta dipende molto dal tipo di prodotto che l’azienda commercia. In ogni caso, interviste o approfondimenti mirati su eventi sono due possibilità interessanti. Le prime accostano l’immagine dell’azienda a volti noti nell’ambito di azione del brand, proponendo approfondimenti e nuovi spunti; le seconde fanno sentire il pubblico più vicino al business, soprattutto quando lo portano dietro le quinte;
  • Instagram TV (IGTV). Le dirette passate possono essere poi riproposte su IGTV. Questa feature supporta video più lunghi di quelli classici del social (fino a 10 minuti per utenti non verificati, fino a un’ora per utenti verificati).
    Si presta benissimo all’interazione con i followers: si possono proporre rubriche settimanali, video di approfondimenti su veri temi. Si potrebbe ad esempio far entrare il proprio pubblico all’interno del processo produttivo aziendali, mostrandogli com’è che i suoi articoli preferiti prendono vita, oppure come si esplicano internamente alcuni dei servizi di cui lui stesso usufruisce;
  • Instagram Stories. Sono tra i mezzi più utilizzati del momento.
    Una nuova declinazione di questa modalità di comunicazione potrebbe essere quella di attuare delle campagne a tempo.
    Realizzare vendite flash di un prodotto che rimanga disponibile solo 24 ore, il tempo di una storia, ricalca perfettamente uno dei principi cardine del marketing tradizionale: quello di scarsità e urgenza.

Il cosa postare apre la via a numerose possibilità: sfruttare profili molto seguiti per ricondurre gli utenti al proprio e concentrarsi sui contenuti più “televisivi” è la via per aumentare il tuo seguito!

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Ciò che ho postato… ha funzionato?

Hai stabilito un quando e un cosa. Ora è il momento di tirare le somme. La campagna che hai scelto di attuare ha funzionato? Hai ottenuto i risultati sperati?

Per rispondere a queste domande non devi far altro che analizzare i dati raccolti in termini di engagement dal profilo della tua azienda. Cosa devi valutare?

  • Se i contenuti hanno intercettato il target desiderato;
  • Se il pubblico intercettato è poi arrivato a essere convertito;
  • Quali tipologie di contenuto hanno generato più interazioni e conversioni;

Solo così potrai tracciare una nuova strategia che preveda dei miglioramenti laddove quella attuata ha fallito e che mantenga le cose che funzionano, puntando sul canale e sulla tipologia di contenuti che sembrano funzionare meglio per la tua azienda e il tuo target.

Conclusioni

Quando ci si approccia al mondo di Instagram è necessario tenere conto della natura di questo social: è una piattaforma visiva che si rivolge a giovanissimi e giovani adulti. Le domande da porsi sono principalmente tre: quando postare, cosa postare, quali sono i risultati di queste scelte.

L’analisi del pubblico di riferimento ti potrà dare un utile indizio sul quando postare: fascia d’età e luogo geografico sono indicatori del momento della giornata in cui è più probabile intercettare il tuo pubblico e di come rapportarlo all’orario italiano.

Il contenuto è strettamente legato alla tua azienda, ma puoi promuoverlo cercando di sfruttare le dinamiche insite nell’Instagram del 2019: influencer marketing e contenuti video (IGTV, dirette, Sotires).

A posteriori, attraverso l’analisi dei risultati prodotti da ciascuna di queste scelte, potrai trarre le tue conclusioni e modularti per le campagne future. In fondo, l’unico modo per imparare… è sbagliare.

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