Da sempre associamo l’IA (Intelligenza Artificiale), la VR (Virtual Reality) e tutto ciò che concerne questo tipo di sviluppo tecnologico all’idea di un futuro fantascientifico in cui raggiungiamo, a bordo di auto volanti, uffici pubblici in cui robot umanoidi svolgono pratiche ordinarie. Niente di più lontano dalla realtà che ci si presenta ad oggi. O forse… niente di più vicino. In fondo, la tecnologia ha ormai permeato il tessuto sociale su tutti i livelli, investendo anche ambiti fondamentali per la gestione e l’organizzazione della vita di tutti i giorni.
Uno degli esempi più eclatanti per comprendere fino a che punto l’Intelligenza Artificiale si stia avviando a svolgere funzioni fondamentali per la quotidianità del singolo individuo, è quello degli Assistenti Virtuali: Cortana, Siri, Alexa e Google Assistant ne sono i principali rappresentanti.
Il CES (Consumer Electronics Show) 2019, svoltosi a Las Vegas dall’8 all’11 gennaio, ha illustrato tutte le novità e i cambiamenti riguardo questo tipo di device, con importante focus sul nuovo ruolo che potrebbero ricoprire nel mondo del lavoro.
Al CES 2019 si è parlato molto di Intelligenza Artificiale e di Realtà Virtuale e Aumentata: un esempio di come questi elementi siano prepotentemente entrati nel nostro quotidiano e di come siano destinati ad avere un’influenza sempre maggiore è quello degli Assistenti Virtuali, che da Las Vegas planano direttamente nel mondo del lavoro.
Gli Assistenti Virtuali entrano nel mondo del lavoro
Le novità presentate al CES 2019 riguardano per lo più le funzioni di connettività e interazione dei cosiddetti Assistenti Virtuali: sono state apportate delle modifiche tecniche volte a ottenere una migliore comunicazione tra i vari dispositivi ad essi collegati.
Conosciamo ormai bene i servizi domestici che svolgono per noi i prodotti Echo di Amazon e gli assistant di Google: permettono di ascoltare musica collegando gli altoparlanti presenti ad applicazioni dedicate come Amazon Music, Spotify Premium, e canali radiofonici in streaming; ci tengono aggiornati leggendoci notizie e novità selezionate appositamente sulla base delle preferenze espresse dall’utente; unendo le forze con i neonati dispositivi domotici consentono un controllo completo di temperatura e di illuminazione di abitazioni fornite di impianti compatibili; in ultimo, svolgono tutte le funzioni di un motore di ricerca dando risposta ai nostri più reconditi interrogativi.
Niente di nuovo quindi: gli Assistenti Virtuali si configurano come uno strumento ausiliario che può semplificare la vita domestica e le questioni organizzative ordinarie. Ma in un’azienda? Come potrebbero essere impiegati?
Ci ha risposto la Silicon Valley. A ben pensarci, già con le funzionalità che ci sono note, l’Alexa di turno potrebbe trovare utile impiego: gli assistenti virtuali potrebbero velocizzare notevolmente la vita d’ufficio intervenendo su quelle mansioni fondamentali alla routine lavorativa, che generano però infinite perdite di tempo. Prenotare Sale Riunioni o alloggi per trasferte, segnare gli appuntamenti sulla propria agenda o semplicemente stilare una lista ToDo con relativi remainders per essere sicuri di non tralasciare niente, diventerebbero ricordi sfocati nascosti dietro un “Alexa, prenota la Sala 3 per le 15:30 di domani”.
Predisponendo poi nei moderni uffici degli impianti di domotica efficienti, anche la questione “luce troppo alta-luce troppo bassa”, che spesso infastidisce chi deve stare al pc per molte ore di seguito, sarebbe risolta grazie alla regolazione di luminosità e di temperatura che gli assistenti virtuali consentono.
Gli Assistenti Virtuali, impiegati in ambito aziendale, possono semplificare la vita d’ufficio assolvendo compiti che generalmente implicano distribuite perdite di tempo, ad esempio prenotare sale riunioni, o riportare appuntamenti sull’agenda (cartacea o virtuale che sia).
Assistenti Virtuali: nel 2019 funzionalità specifiche per la vita aziendale
Alle funzioni tipiche degli Assistenti Virtuali, che come abbiamo visto possono risultare comunque utili al mondo del business portando a uno snellimento nel processo organizzativo e di pianificazione, quest’anno se ne aggiungono di nuove. I colossi dell’industria IT, infatti, hanno predisposto una serie di funzionalità mirate proprio alla gestione di azienda e all’assolvimento di compiti di ufficio.
Come primo passo, gli Assistenti Virtuali avranno la possibilità di accedere, tramite API (Application Programming Interface), alle informazioni di Outlook ed altre applicazioni aziendali come Google Suite e leggerne i contenuti.
Aziende come Dynatrace, inoltre, hanno elaborato algoritmi basati sul machine learning per l’elaborazione, l’organizzazione e l’apprendimento di informazioni aziendali. A loro volta, questi algoritmi sono concepiti per essere integrati con tecnologie di assistenza virtuale, anch’esse basate sul machine learning. Da questo connubio nascono dispositivi ad apprendimento automatico (ovvero in grado di apprendere informazioni direttamente dai dati che hanno a disposizione, attraverso metodi matematico-computazionali, affinando di volta in volta le proprie prestazioni in modo adattivo), che sono in grado di fornire un’analisi dettagliata delle performance digitali dell’azienda. L’incanto del linguaggio naturale, poi, rende l’intero meccanismo fluido come una chiacchierata con il proprio data analyst di fiducia.
Nel caso specifico, l’assistente virtuale prende il nome di “davis”: una tecnologia online in grado di elaborare e fornire in output l’andamento delle attività aziendali in termini di produzione e vendita, assistenza e aftermarket, appoggiandosi ad AWS (divisione dei servizi cloud di Amazon). Si possono rilevare problemi di capacità nel traffico di un sito Internet o si possono richiedere informazioni relative al numero di utenti di passaggio sullo stesso in un certo intervallo di tempo.
L’idea di basare i meccanismi degli Assistenti Virtuali e degli algoritmi aggiuntivi ad essi collegati sul machine learning, consente di potersi espandere su più fronti e di poter entrare sempre più nello specifico: una volta che si implementa un sistema in grado di immagazzinare dati e migliorarsi sulla loro base, conta poco la classe di informazioni che poi viene analizzata.
Ecco dunque nascere altri dispositivi di questo tipo, come X.AI (o Amy Ingram), assistente personale in grado di facilitare l’organizzazione dei meeting aziendali limitando lo scambio di e-mail. Come? Semplicemente mediando gli impegni di ciascuno dei coinvolti attraverso la sincronizzazione delle agende.
Quest’anno sono state aggiunte agli Assistenti Virtuali funzionalità specificatamente concepite per l’impiego nella vita aziendale: accesso tramite API alle informazioni contenute da Outlook, Google Suite e altre applicazioni aziendali; capacità di elaborazione e analisi di dati relativi alle performance digitali e molto altro ancora.
Assistenti Virtuali e negozi del futuro
I moderni Assistenti Virtuali possono rivelarsi fondamentali anche nel caso della produzione e degli esercizi commerciali.
Un esempio è il Digital Business Assistant di IBM, declinazione di Watson (un sistema basato sull’Intelligenza Artificiale capace di rispondere a quesiti in linguaggio naturale accedendo alle informazioni di International Business Machine Corporation). Questa tecnologia è in grado di individuare le criticità che richiedono particolari attenzioni da parte dei lavoratori: in particolare per il momento ci si riferisce a rallentamenti nella distribuzione e disomogeneità nelle vendite.
L’Intelligenza Artificiale trova spazio anche nei negozi del futuro: Amazon è andato oltre all’incentivazione delle vendite online portata dall’utilizzo di assistenti virtuali come Alexa, (con cui per fare un acquisto è sufficiente esprimere un “desiderio” vocalmente), proponendo sistemi che eliminano anche il processo di pagamento stesso. Con Amazon Go, infatti, ha dato vita a una catena di negozi senza casse, nei quali è sufficiente entrare post autenticazione via smartphone e fare incetta di tutto il necessario… salvo poi vedersi addebitare la spesa direttamente su carta di credito.
Gli Assistenti Virtuali e l’Intelligenza Artificiale entrano in gioco anche nella produzione e negli esercizi commerciali: si va da sistemi in grado di individuare le aree critiche che richiedono particolari attenzioni da parte dei lavoratori, ai negozi senza casse Amazon Go.
Conclusioni
Nell’anno che sembra proiettato verso lo sviluppo di AI (Intelligenza Artificiale), VR (Realtà Virtuale) e AR (Realtà Aumentata), anche gli Assistenti Virtuali avranno un forte sviluppo, soprattutto per quanto riguarda funzioni utili alla vita aziendale e lavorativa.
Oltre all’impiego delle funzionalità preesistenti in questo tipo di dispositivi (prenotazione di sale riunioni, gestione degli appuntamenti, remainder di mansioni particolari), ne sono state aggiunte di specifiche per il mondo del business: algoritmi basati sul machine learning, integrabili con Alexa o Google Assistant, consentono l’elaborazione e l’analisi di dati di varia natura, relativi ad esempio alle performance digitali dell’azienda. Il meccanismo di autoapprendimento ne consente il continuo miglioramento. Nell’ambito della produzione IBM ha lanciato un assistente di impresa in grado di individuare le criticità e gli ambiti in cui i lavoratori devono concentrare energie e attenzione.
Sembra dunque che gli Assistenti Virtuali si stiano facendo strada nel mondo del lavoro così come da qualche anno fanno parte nella vita quotidiana di ciascuno di noi.
Chissà che tra qualche tempo ci diventi impossibile prendere un appuntamento galante senza avere a disposizione una connessione Wi-Fi.
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