Eniac SpA SB festeggia Cuamm e i suoi 70 anni di attività
Sabato 13 Novembre 2021, Cuamm, prima organizzazione italiana che si spende per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, ha festeggiato i 70 anni di...
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Sabato 13 Novembre 2021, Cuamm, prima organizzazione italiana che si spende per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane, ha festeggiato i 70 anni di attività, compiuti lo scorso anno, al Gran Teatro Geox di Padova.
In 2500 persone hanno partecipato all’Annual Meeting dove sono stati celebrati gli obiettivi raggiunti durante il quinquennio 2017-2021 e presentati i programmi futuri.
Anche Eniac SpA SB, da inizio 2021, partecipa attivamente alla causa sostenendo la Scuola di formazione per infermiere e ostetriche dell’Ospedale di Wolisso in Etiopia assieme a Medici con l’Africa Cuamm. Questo progetto, della durata di 3 anni, sarà finanziato da Eniac e clienti, gli ENIAChers, donando il 10‰ dei progetti BeErp, software in cloud con AI integrata per la gestione ERP, CRM, Logistica e Analitica.
Tre macro obiettivi erano stati prefissati da raggiungere entro quest’anno: un milione e 200 mila visite pre e post natali; 320 mila parti assistiti; curare 10 mila bambini malnutriti. Il Cuamm li ha raggiunti e superati: un milione e 495 le visite alle mamme, 331 mila i parti assistiti, 10 mila e 800 i bambini “sfamati”.
Un bacino di pazienti di quasi 2 milioni di persone tra donne e bambini.
I nuovi programmi, come anticipato da Fabio Manenti, responsabile progetti Cuamm, saranno “Prima le mamme e i bambini. 1000 di questi giorni” e “Persona e Competenze” che ha l’obiettivo, tra il 2022 e il 2026 di formare 1500 manager sanitari, mettere in campo 500 specializzandi italiani e africani e realizzare 100 ricerche operative in maniera tale da preparare il personale locale per rafforzare i sistemi sanitari e, in particolare i reparti materno-infantili.
Dopo l’edizione “virtuale” del 2020, l’evento del 2021 si è svolto in presenza e importanti ospiti sono stati interpellati per raccontare la loro esperienza con Il Cuamm.
Il Presidente Cuamm, Don Dante, esordisce soddisfatto degli obiettivi raggiunti ed è già pronto a mettersi in moto per i prossimi anni. Il motto del «Cuamm, medici con l’Africa» dice, è «ripartire». Ripartire dopo due anni di pandemia, portando i vaccini a 1,3 miliardi di abitanti (di cui solo il 5% è immunizzato), ma anche ripartire con nuovi progetti, ricerche, volontari da aggiungere ai duemila tra medici, infermieri e tecnici già al lavoro in Repubblica centrafricana.
L’unica eccezione “digitale” arriva dagli Stati Uniti con il videomessaggio di Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale di malattie infettive e consigliere medico capo del presidente Biden: «Sono molto felice di poter ringraziare il Cuamm per i suoi decenni di lavoro con l’Ambasciata americana in Vaticano e con gli Stati Uniti in Africa»
Durante l’evento è intervenuto anche il Presidente di Regione Luca Zaia dicendo «Si parla tanto di certificazioni. Beh, noi abbiamo don Dante che è la nostra garanzia di impegno serio» descrivendo la solidità di questa organizzazione.
Il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio: «L’Africa è stata al centro di tutti i discorsi fatti quest’anno nel G20 e alla Cop 26. Il continente emette solo il 3% di gas climalteranti, ma paga il prezzo più alto ai cambiamenti climatici e questo non possiamo permettercelo perché si creano condizioni per l’aumento del terrorismo, dei problemi sanitari e di sicurezza» mettendo il continente africano tra i primi pensieri dell’Italia.
Anche Alberto Mantovani, direttore scientifico della Fondazione Humanitas, tra i più applauditi al Geox: «Per il Cuamm ho avuto un colpo di fulmine in Repubblica Centrafricana, a Bangui, dove insegnavo immunologia», esordisce. «È in gioco anche la nostra sicurezza, perciò possiamo parlare di altruismo interessato. Le varianti che ci preoccupano sono nate proprio in Paesi in via di sviluppo. È necessario quindi vaccinare tutti. E non dimentichiamoci dell’Africa, che ha solo il 5% della popolazione vaccinata. Dobbiamo fermare la pandemia qui da noi, come anche in Africa, ma soprattutto dobbiamo fermare anche un altro virus che parte da noi: il virus delle menzogne e della disinformazione».
Infine, conclude, Giulio Rapetti, in arte Mogol nonché organizzatore della Partita del Cuore. «Sono rimasto ammirato da quello che stanno facendo questi volontari che sono la mano di Dio per l’Africa e voglio organizzare una partita della nazionale proprio per il Cuamm» valorizzando i progressi degli ultimi anni dell’organizzazione.
Rivivi i momenti più belli dell’evento e visita il sito Medici con l’Africa Cuamm.
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